Eroismo di un ufficiale di Cesare
Cesare, in procinto di muovere l'esercito, osserva all'inizio un comandante dei centurioni a lui fedele ed esperto di battaglie e che non temeva nulla mentre esortava quelli sotto di lui (sotto il suo comando) e li invitava alla gara della lotta (al combattimento). Avendolo chiamato quello per nome, diceva: "Cosa speriamo, o Gaio Crassinio, e come possiamo farci coraggio?" Crassinio quindi, tesa la destra ed avendo gridato a gran voce, disse: "Vinceremo chiaramente, o Cesare oggi mi loderai o vivo o morto. Dette queste cose, per primo si lanciava di corsa contro i nemici, avendo trascinato con sé centoventi soldati intorno a lui. Sbaragliati i primi, trafitto da una spada attraverso la bocca, si ferma, in modo da sopportare la punta sopra la nuca.
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