sabato 26 maggio 2012

Alessandro Manzoni

Alessandro Manzoni nacque a Milano il 7 marzo 1785. La madre Giulia Beccaria, figlia del marchese Cesare, autore del trattato Dei delitti e delle pene (1764), aveva sposto tre anni prima il nobile Pietro Manzoni. Tuttavia si sospetta che Alessandro fosse figlio di Giovanni Verri. Nel 1791 Alessandro iniziò gli studi, prima presso i frati Somaschi, poi presso i Barnabiti. La madre intanto, separatasi dal marito, era andata a vivere a Parigi col conte Carlo Imbonati. Lontano dagli affetti familiari, il giovane collegiale compì studi severi, reagendo alla chiusura dell'ambiente con lo studio assiduo dei classici latini e greci. Nel 1801 Alessandro lasciò il collegio per trasferirsi nella casa paterna. Agli anni tra il 1801 e il 1805 risale la sua amicizia con intellettuali di grande rilievo come Vincenzo Monti, Ugo Foscolo, Vincenzo Cuoco e Francesco Lomonaco. Nel 1805, la morte di Carlo Imbonati, che lasciava Giulia Beccaria erede di un cospicuo patrimonio, favorì l'avvicinamento di Alessandro alla madre. Egli la raggiunse a Parigi, e nei salotti parigini conobbe gli "ideologi" ( un gruppo di giuristi, medici, tecnici e insegnanti illuministi che perseguivano un ideale politico ispirato a un riformismo laico e anti-autoritario, contro i fanatismi e i dispotismi); tra questi ricordiamo Claude Fauriel, che strinse con Manzoni una profonda amicizia. Nel 1807 alla morte di Pietro Manzoni, Alessandro tornò con la madre a Milano, dove conobbe e sposò Enrichetta Blondel, figlia di un banchiere Ginevrino, di fede Calvinista e profondamente credente. Verso la metà del 1808 la coppia rientrò a Parigi, dove nacque la prima figlia: Giulia. Il romanzo "Fermo e Lucia" fu iniziato da Manzoni nell'aprile del 1821 e terminato nel settembre del 1823. Il romanzo rielaborato e pubblicato nel 1827 con il titolo di "Promessi Sposi", fu sottoposto subito dopo a un lungo e complesso lavoro di revisione linguistica, che richiese frequenti soggiorni a Firenze e da cui uscì l'edizione definitiva, pubblicata tra il 1840 e il 1842. Ma intanto gravi lutti: la morte di Enrichetta nel 1833, della figlia Giulia nel 1834, della madre nel 1841, delle figlie Cristina e Sofia nel 1841 e nel 1845, avevano contribuito a spegnere la creatività dell'artista. Numerosi sono stati gli scritti sul problema della lingua, che si era imposto allo scrittore fin dalla prima stesura del romanzo. Manzoni partecipò non con l'azione, ma come intellettuale, attraverso la sua opera di pensatore e di poeta, al Risorgimento , le cui vicende seguì con intensa passione. Nel 1848 firmò, con altri patrioti, la petizione a Carlo Alberto perchè intervenisse in Lombardia; nel 1861 accettò la nomina a senatore e partecipò, a Torino, alla seduta in cui venne proclamato il Regno d'Italia; in seguito votò il trasferimento della capitale da Torino a Firenze, primo passo verso Roma capitale. Nel 1872 accettò la cittadinanza onoraria di Roma, con scandalo dei clericali. M le sue capacità lavorative, compromesse anche da gravi disturbi nervosi, erano ormai limitate dagli anni e da nuovi gravi lutti: nel 1861 la morte della seconda moglie, Teresa Borri, che aveva sposato nel 1837; nel 1868 la morte del figlio Filippo e nel 1871 quella del figlio Pietro.
Alessandro Manzoni si spense a Milano il 22 maggio 1873.

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